Nella sede operativa di Milano riceviamo continuamente incarichi di recupero dati da RAID principalmente per due motivi: il primo è sicuramente attribuibile al loro largo utilizzo non solo da imprese ma anche tra privati e professionisti che necessitano archiviare un certo flusso di dati; il secondo motivo si deve principalmente ad un limite congenito di vita degli hard disk che, nonostante tutte le strategie adottate dai Raid per la fault tollerance, comunque possono portare al fault del sistema
Questo naturalmente non implica che non siano possibili interventi volti al recupero dati da RAID La caratteristica ridondanza di questi sistemi informatici, è pensata proprio per facilitare tale operazioni di reverse engineering tenendo presente il naturale fallimento degli hard disk che lo compongono
In realtà questo livello di RAID non è ascrivibile in questa categoria, non avendo nessun disco dedicato ai dati di ridondanza e di conseguenza, non sopravvive alla rottura di anche un solo disco (no fault tollerance) Normalmente composto da un minimo di due dischi, memorizza i dati di un file suddividendoli in blocchi di grandezza variabile in quanto, è preimpostabile dall'utente Questo metodo di memorizzazione dati viene comunemente definito striping
Dal punto di vista del recupero dati RAID, lo striping comporta solo una divisione e distribuzione dei records più grandi della capacità del blocco preimpostato In tal senso per esempio, un file di 150 K viene diviso in diversi blocchi da 48K, grandezza della stripe preimpostata dall'utente, e risulterà quindi distribuito in blocchi diversi più la restante parte dei bit in un'altra stripe:
165 KB : 48 KB= 3 stripes da 48KB (= 144 KB) + 21 bit
Il recupero dati da RAID 1 mirroring è uno dei più semplici tra i livelli e tra gli interventi di raid recovery Costituito da un numero sempre perfettamente doppio degli hard disk implementati nell'array, per questo chiamato mirroring, in virtù della ridondanza produce una copia speculare dei dati In tal modo, si ha sempre una possibilità di recuperare interamente i dati contenuti in uno degli hard disk che lo compongono, direttamente dalla sua copia speculare Proprio per questo la sua fault tollerance è pari ad un solo hard disk rotto su tutti quelli implementati In fase di recupero dati
Il recupero dati da RAID 5 invece è uno dei più complessi, applicando una doppia strategia per scrivere e memorizzare i dati e ottenere ridondanza del sistema Applicando la parità ridondante distribuita sui vari dischi che lo compongono (minimo di 3 hard disk) Solitamente utilizzato da piccole e medie imprese, infatti e uno dei più diffusi, il RAID 5 coniuga sia la tecnica di divisione in blocchi (striping) che quella di distribuzione degli stessi sui diversi dichi rigidi
Si può ben comprendere che una tale distribuzione dei dati va solo che complicando la ricostruzione dei dati dovendo "ricomporre pezzo a pezzo" il set dati in modo da avere files funzionanti I nostri tecnici che compiono il recupero dati da RAID 5, sono in grado attraverso l'applicazione delle formule logico-matematiche di ricalcolare in modo esatto l'ordine delle stripe e restituire records perfettamente funzionanti
Anche questo tra gli array più complessi, in quanto a gestione e memorizzazione dei dati, il recupero dati da RAID 6 è piuttosto complesso Applicando la strategia di memorizzazione della doppia parità per incrementare la sicurezza del sistema, il recupero dati da Raid 6 implica l'uso di due funzioni matematiche diverse: il codice Reed Solomon e lo XOR
Senza scendere in dettagli, le due funzioni di calcolo applicate sono utili anche per ricalcolare e correggere il codice binario in caso di incongruenze Spesso, in casi di blocchi dati particolarmente frammentati è probabile che i tecnici impegnati nel recupero dati da RAID 6 dovranno applicare le funzioni logico-matematiche anche calcolandole manualmente
Definito anche come RAID 1+0, risulta da un mix di caratteristiche tra il RAID 0 e 1 per questo definito anche come combinazione di RAID In tal senso, si può dire che è costituito da 8 hard disk divisi in 4 coppie, ognuna della quale composta da due unità messe in mirroring In questo modo ognuno dei 4 set di dischi è in mirroring ed un array finale in RAID 0 con striping
Il grado di fault tollerance di un RAID 10 prevede un massimo di un disco per ognuno dei 4 set di dischi, in modo tale che dovrebbe resistere anche con la metà dei dischi in funzione In questo caso non si aggiunge un particolar grado di difficoltà al recupero dati da RAID 6 rispetto a quelli di primo livello o zero Come avviene per tutti gli altri casi sarà necessario effettuare il recupero dati su ogni unità che compone il RAID
Con questo termine si indica una configurazione di RAID configurata su un'altra configurazione Anche se sembra un gioco di parole, il concetto è semplice ed è anche molto diffuso in quanto permette di colmare le debolezze dell'uno con le caratteristiche dell'altro
Un esempio di RAID annidato è per esempio il precedente livello 10 o 1+0 Il suo contrario, una serie di 4 RAID 1 configurati in RAID 0, è chiamato invece RAID 0+1 Come detto per il precedente, in fase di recupero dati RAID 0+1 è necessario tener presente la particolarità di questa configurazione per capire in che modo sono stati archiviati i dati
Concludendo, si può dire che i tecnici di Recupero hard Disk Milano hanno un back ground di esperienze in recupero dati da RAID di ogni configurazione, sia esso hardware che software, da potervi garantire un risultato ottimale su tutti i livelli, compresi quelli non nominati poichè meno diffusi
